Il meccanismo a tenaglia contro la comunità

Abstract
Le norme costituzionali generano un meccanismo a tenaglia contro la comunità nazionale. Un braccio della tenaglia, cioè il sistema giudiziario, non punisce alcuni reati; l’altro braccio della tenaglia, cioè i due sistemi legislativo e esecutivo, riconoscono e garantiscono i diritti umani. Chi commette un reato non solo non è punito, ma addirittura è premiato. Questo meccanismo a tenaglia costituisce un forte incentivo a commettere alcuni reati cui consegue un premio. Il rapporto rischi/benefici per un’azione illegale è tale che i rischi sono nulli, i benefici sono tanti.

La punizione del delinquente

Abstract
Il potere giudiziario, assieme agli altri due poteri, legislativo ed esecutivo, tutela la comunità. Lo fa, garantendo il rispetto delle leggi che rendono la comunità coesa. Senza leggi, infatti, la comunità cessa di esistere. Questo potere si esercita attraverso la punizione. In conseguenza delle norme costituzionali, chiunque vive in una situazione di povertà e/o degrado sociale, se commette un crimine, rischia poco. La sua condizione, infatti, costituisce un’attenuante. Se è condannato a una pena pecuniaria, essendo indigente, non la paga. Infine, anche se va in carcere, gli devono essere garantiti tutti i diritti e il pieno sviluppo della persona. Le conseguenze dell’abbassamento dei costi di un crimine fa aumentare i delitti. Lo Stato ha perso il controllo di parte del territorio, ormai in mano a criminali italiani e stranieri.