Differenza tra preposizioni e avverbi di luogo

Abstract
Il sistema eracliteo codifica grandezze formate da una faccia delimitante e di uno spazio delimitato. La faccia delimitante ha una dimensione in meno dello spazio delimitato. Due facce delimitanti generano un piano che delimita due spazi. Con le preposizioni designiamo lo spazio delimitato da una faccia. Con gli avverbi designiamo lo spazio delimitato da una faccia che fa parte di un piano a due facce delimitanti. In questo scritto analizziamo le differenze tra la coppia di avverbi “dentro/fuori” e la preposizione “in” e la coppia di avverbi “sopra/sotto” e la preposizione “su”.

Agnosia per la forma, agnosia trasformazionale, agnosia integrativa.

Abstract
Humphreys e Riddoch (1987) hanno proposto un’interpretazione delle agnosie legata alla modularità del processo percettivo. Questo modello prevede stadi di elaborazione diversi che possono essere lesi singolarmente e indipendentemente gli uni dagli altri. Il disturbo percettivo può dare origine a tre forme principali di agnosia: agnosia per la forma, agnosia integrativa, agnosia trasformazionale. In questo scritto analizziamo queste tre agnosie sulla base della distinzione tra forma parmenidea e grandezza eraclitea.

Forme e grandezze

Abstract
L’unità figura/sfondo della corteccia percettiva è codificata nella corteccia associativa come forma che si staglia sullo sfondo; nella corteccia parietale, invece, è codificata come grandezza, delimitata da una o più facce di una dimensione più piccole. Le forme sono “enti parmenidei”; le grandezze sono “enti eraclitei”. In questo nuovo scritto analizziamo le differenze tra le grandezze e le forme.

L’agnosia appercettiva

Abstract
Lissauer (1890) differenziò due tipi di agnosia: agnosia appercettiva e agnosia associativa. La prima è generata da lesioni parietali; la seconda è generata da lesione nelle aree associative. Per Lissauer, l’agnosia appercettiva è un disturbo concernente l’integrazione dei dati sensoriali elementari in forme complesse e strutturate. Il disturbo associativo nasce da una disconnessione tra la rappresentazione percettiva dell’oggetto (forma complessa strutturata) e le conoscenze immagazzinate relative agli oggetti conosciuti. Formuliamo l’ipotesi che l’atto percettivo sia una misurazione di grandezze spaziali e temporali, realizzato da un “organo” capace di generare grandezze da utilizzare come strumento di misura. L’atto percettivo è funzione del sistema eracliteo ed è realizzato da circuiti premotori/parietali. Secondo questa ipotesi, l’agnosia appercettiva è un disturbo percettivo e non di riconoscimento.

La percezione delle grandezze

Abstract
L’atto percettivo di una grandezza esterna al nostro corpo è una misurazione. Con un organo interno, che può generare qualsiasi ampiezza, misuriamo la grandezza intrinseca dell’“ente esterno”. La grandezza intrinseca dell’“ente esterno” è codificata dalla corteccia parietale; l’organo misuratore interno è controllato dalla corteccia premotoria. Circuiti premotori/parietali visivi, tattili e uditivi percepiscono grandezze. Il disorientamento visivo è una patologia, causata da lesioni occipito/parietali, in cui il paziente ha difficoltà nella percezione delle grandezze spaziali.

La sindrome del benefattore 4

Abstract
La sindrome del benefattore è una patologia ossessiva in cui un rappresentante della comunità beneficia costantemente una o più persone, danneggiando nello stesso tempo la comunità da lui rappresentata. La manifestazione più grave di questa sindrome si manifesta col beneficio rivolto a persone esterne alla comunità stessa. La sindrome del benefattore può coinvolgere, oltre ai rappresentanti della comunità, anche singoli cittadini. Questi ultimi approvano l’azione benefica del loro rappresentante e ne accettano le conseguenze negative per la loro comunità. Molti italiani plaudono alla disgregazione della famiglia, della comunità scolastica e della comunità nazionale in nome del bene di singoli, italiani o stranieri.

La sindrome del benefattore 3

Abstract
La sindrome del benefattore è una patologia ossessiva in cui un rappresentante della comunità beneficia costantemente una o più persone, danneggiando nello stesso tempo la comunità da lui rappresentata. Nel 2018 il PD, con il nuovo segretario Zingaretti, ha lanciato una proposta per l’Italia: “Prima le persone”. Adesso lo slogan “dalla parte delle persone” campeggia nei manifesti del PD. Questo slogan andrebbe completato con lo scritto: contro la comunità. Gli esponenti del PD, infatti, sono dalla parte delle persone contro le comunità fondamentali di una società civile: famiglia, scuola, comunità nazionale.