L’unità figura/sfondo della corteccia percettiva è codificata nella corteccia associativa come forma che si staglia sullo sfondo; nella corteccia parietale, invece, è codificata come grandezza, delimitata da una o più facce di una dimensione più piccole. Le forme sono “enti parmenidei”; le grandezze sono “enti eraclitei”.
In questo nuovo scritto analizziamo le differenze tra le grandezze e le forme.
Osserviamo le immagini in basso (figura 1 e 2). Si tratta di un segmento codificato dal sistema eracliteo e dal sistema parmenideo. Per il sistema parmenideo è una forma, per il sistema eracliteo è una grandezza. La forma parmenidea nasce dall’interazione di due spazi ambedue unidimensionali. Il segmento, per il sistema parmenideo è un “ente” unidimensionale su uno sfondo anch’esso unidimensionale (lo spazio bianco). Il segmento, per il sistema eracliteo, è un “ente” unidimensionale delimitato da due facce virtuali a dimensione zero.

Figura 1)Segmento parmenideo . Per il sistema parmenideo il segmento è una forma. Si tratta di una relazione tra due spazi unidimensionali

Figura 2) Segmento eracliteo. Per il sistema eracliteo il segmento è una grandezza. Essa è generata da uno spazio adimensionale delimitante (facce) e uno spazio unidimensionale delimitato.
Osserviamo le immagini in basso (figure 3 ). Si tratta di un quadrato codificato dal sistema parmenideo e dal sistema eracliteo. Per il sistema parmenideo è una forma, per il sistema eracliteo è una grandezza. Il quadrato, per il sistema parmenideo, è un “ente” bidimensionale su uno sfondo anch’esso bidimensionale (lo spazio bianco). Il quadrato, per il sistema eracliteo, è un “ente” bidimensionale delimitato da una faccia virtuale unidimensionale (perimetro).

Osserviamo le immagini in basso (figura 4). Si tratta di un cilindro codificato dal sistema parmenideo e dal sistema eracliteo. Il cilindro, per il sistema parmenideo, è un “ente” tridimensionale su uno sfondo anch’esso tridimensionale (lo spazio vuoto). Il cilindro, per il sistema eracliteo, è un “ente” tridimensionale delimitato da una faccia virtuale bidimensionale.

Figura 4) cilindro parmenideo ed eracliteo. Per il sistema parmenideo il cilindro è una forma; per il sistema eracliteo è una grandezza. Questa forma è una relazione tra due spazi tridimensionali. Questa grandezza è generata da uno spazio bidimensionale delimitante (faccia) e uno spazio tridimensionale delimitato.
Da questi esempi possiamo arguire che non esistono spazi a dimensione zero nella codifica delle forme parmenidee. Al contrario, le grandezze eraclitee richiedono anche la dimensione zero.
Le forme e le grandezze possono essere anche temporali. Le “grandezze temporali” sono tempi unidimensionali delimitati da facce a dimensione zero. Le “forme temporali” sono tempi unidimensionali, su sfondi anch’essi unidimensionali.
Le forme e le grandezze possono essere oggettuali o sceniche.
Nel precedente scritto, sull’agnosia appercettiva, abbiamo formulato l’ipotesi che la percezione è una misura di grandezze realizzata dal sistema eracliteo. Ciò che il sistema parmenideo codifica dipende da ciò che il sistema eracliteo percepisce. Se il sistema eracliteo percepisce una grandezza scenica, il sistema parmenideo codifica una forma scenica. Se il sistema eracliteo percepisce una grandezza oggettuale, il sistema parmenideo codifica una forma oggettuale.
Osserviamo l’immagine in basso (figura 4). Si tratta di un bicchiere. Col sistema eracliteo possiamo misurare l’interno del bicchiere e percepire una grandezza scenica. Essa è formata dallo spazio vuoto tridimensionale delimitato da una superficie sostanziale bidimensionale. Questa percezione eraclitea consente al sistema parmenideo di codificare una forma scenica in cui la figura tridimensionale è lo spazio vuoto, lo sfondo tridimensionale è il corpo del bicchiere.
Col sistema eracliteo possiamo misurare il corpo del bicchiere e percepire una grandezza oggettuale. Essa è formata da uno spazio sostanziale tridimensionale delimitato da una superficie virtuale bidimensionale. Questa percezione eraclitea consente al sistema parmenideo di codificare una forma oggettuale in cui la figura tridimensionale è il corpo del bicchiere e lo sfondo tridimensionale è l’aria che lo circoscrive.
