L’indice di valenza emotiva

E’ più facile sganciare una bomba che causa decine di vittime, piuttosto che uccidere una singola persona sgozzandola con un coltello. Nella prima circostanza, l’aviatore non vede le persone che muoiono a causa sua; l’accoltellatore, invece, è a contatto diretto con la vittima. Ciò discende dal fatto che ciò che è indeterminato ha una valenza emotiva inferiore rispetto a ciò che è determinato. Questa valenza emotiva inferiore si traduce in una maggiore facilità ad arrecare danno, offesa e persino la morte. La valenza emotiva se riferita all’azione che stiamo per intraprendere può essere stimolante o inibente. La valenza emotiva stimolante è una spinta a compiere l’azione; la valenza emotiva inibente è un freno a compiere l’azione. Indichiamo la valenza emotiva stimolante con una faccia sorridente e la valenza emotiva inibente con una faccia triste. Nella figura 1) sono illustrate le due valenze emotive, stimolante e inibente, riferite all’azione che stiamo per intraprendere

Definiamo “indice di valenza emotiva” il rapporto tra la valenza emotiva stimolante (che ci spinge a compiere un’azione) e la valenza emotiva inibente (che ci frena dal compiere la stessa azione). L’indice di valenza emotiva può essere neutro, positivo o negativo. Quando lo stimolo emotivo a compiere un’azione è equipollente all’inibizione emotiva, l’indice di valenza emotiva è neutro;  quando lo stimolo emotivo a compiere un’azione è più forte dell’inibizione emotiva, l’indice di valenza emotiva è positivo; quando lo stimolo emotivo a compiere un’azione è più debole dell’inibizione emotiva, l’indice di valenza emotiva è positivo. Nelle figure 2), 3), e 4) sono illustrati i tre possibili indici di valenza emotiva: neutro, positivo e negativo.

Leopardi, nello Zibaldone dei pensieri, ammoniva a non arrecar danni a qualcuno per far del bene a un amico. Infatti, la vittima ricorda l’offesa subita e prima o dopo cercherà di vendicarsi; l’amico, invece, ben presto, si dimentica del beneficio ricevuto. Questo diverso atteggiamento della vittima, che vuole vendicarsi e del beneficiario, che dimentica, discende dal fatto che l’odio è più forte e duraturo della riconoscenza. L’odio, quindi, ha una valenza emotiva maggiore rispetto alla riconoscenza.

L’esempio di Leopardi concerne le relazioni tra singoli individui. Difficilmente si aiuta un’altra persona se quest’azione comporta un danno a se stesso o a un terzo. Tendiamo, infatti, a conservare il nostro benessere e non vogliamo rinunciarvi per aiutare un altro; inoltre, abbiamo paura delle ritorsioni cui saremmo soggetti nell’arrecare offesa a una persona. Analogamente siamo inibiti nel compiere un’azione contro una persona per favorire un amico o noi stessi. La paura delle ritorsioni del danneggiato ci frena. Nella figura 5) è illustrato l’indice di valenza emotiva negativo sia nell’azione contro una persona a vantaggio di un amico sia nell’azione contro una persona a vantaggio di noi stessi.

Qualora la persona danneggiata sia inerme, nell’arrecargli danno, siamo inibiti dal senso di colpa. Diverso è il discorso nel caso in cui per favorire noi stessi o un amico rechiamo danno alla comunità. In questa circostanza, il senso di colpa è molto sfumato. L’unico ostacolo all’azione contro la comunità è la paura della punizione. Questa paura deve essere abbastanza grande da rendere l’indice di valenza emotivo negativo.

Negli scritti precedenti abbiamo mostrato come l’ideologia dei diritti umani crea vasti ambiti sociali d’impunità in Italia. Il senso d’impunità deve essere inteso come aspettativa. Da questo punto di vista, il senso d’impunità appartiene a chi è convinto che non sarà punito in modo adeguato, dopo un crimine (azione contro la comunità) che sta per compiere. La valenza emotiva inibente è molto bassa.  L’indice di valenza emotiva per quanto concerne l’azione contro la comunità italiana, quindi, è perennemente positivo. Nella figura 6) è illustrato l’indice di valenza emotivo positivo per quanto concerne l’azione dell’impunito contro la comunità italiana.

L’indice di valenza emotiva è una formidabile motivazione a compiere o non compiere un’azione. Esso è basilare nelle circostanze in cui si è alla presenza di opzioni di scelta. Si sceglie l’opzione col più alto indice di valenza emotiva. L’impunito tende a scegliere, tra le varie opzioni, quella diretta contro la comunità italiana. Essa, infatti, ha un alto indice di valenza emotiva positiva.

La comunità italiana è aggredita a tutti i livelli. Sia i potenti, sia gli ultimi nella scala sociale traggono vantaggi nell’agire contro di essa. In una situazione di drammatica crisi economica, gli attuali governanti, sistemano nei vari dicasteri amici e parenti. Le navi ONG portano in Italia decine di migliaia di migranti. Sempre più comunità Rom s’insediano nelle periferie delle nostre città. A tutte queste persone dobbiamo garantire vitto, alloggio, assistenza sanitaria, patrocinio legale gratuito e una paghetta per i bisogni giornalieri. Questo accade perché l’ideologia dei diritti umani, posta a fondamento delle nostre istituzioni, ha creato condizioni per cui le azioni contro la nostra Nazione hanno un alto indice di valenza emotiva positivo. Per tale motivo, il numero degli individui che agiscono impuniti contro la comunità italiana sta aumentando a dismisura. Questo numero è destinato a crescere se non si modifica al più presto la nostra Costituzione.

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