L’agnosia appercettiva

Abstract
Lissauer (1890) differenziò due tipi di agnosia: agnosia appercettiva e agnosia associativa. La prima è generata da lesioni parietali; la seconda è generata da lesione nelle aree associative. Per Lissauer, l’agnosia appercettiva è un disturbo concernente l’integrazione dei dati sensoriali elementari in forme complesse e strutturate. Il disturbo associativo nasce da una disconnessione tra la rappresentazione percettiva dell’oggetto (forma complessa strutturata) e le conoscenze immagazzinate relative agli oggetti conosciuti. Formuliamo l’ipotesi che l’atto percettivo sia una misurazione di grandezze spaziali e temporali, realizzato da un “organo” capace di generare grandezze da utilizzare come strumento di misura. L’atto percettivo è funzione del sistema eracliteo ed è realizzato da circuiti premotori/parietali. Secondo questa ipotesi, l’agnosia appercettiva è un disturbo percettivo e non di riconoscimento.

Grandezze fisiche

Abstract
Le grandezze fisiche sono interazioni tra spazi (o tempi) virtuali e spazi (o tempi) sostanziali. Le grandezze fisiche sono formate da spazio delimitante e spazio delimitato. Sia lo spazio virtuale, sia lo spazio sostanziale possono essere spazio delimitante e spazio delimitato. Nella grandezza scenica lo spazio delimitante è sostanziale mentre lo spazio delimitato è virtuale. Nella grandezza oggettuale lo spazio delimitante è virtuale mentre lo spazio delimitato è sostanziale. Chiamiamo “faccia” lo spazio (o il tempo) delimitante che ha una dimensione in meno rispetto allo spazio (o tempo) delimitato. Due facce parallele formano un “piano”. Le grandezze fisiche spaziali possono essere tridimensionali, bidimensionali, unidimensionali. Le grandezze fisiche temporali sono unidimensionali.