Incompetenti e irresponsabili

Il modo migliore di definire i politici italiani è il seguente: “Incompetenti e irresponsabili”. In questa definizione il termine “irresponsabili” va inteso come: “non si assumono alcuna responsabilità”.

Supponiamo di frequentare una classe quinta al liceo scientifico e di essere gravemente carenti in matematica. Per i nostri compagni che in questa disciplina eccellono, il compito in classe è un modo per mettere in gioco se stessi e mostrare la loro capacità e competenza. Per noi, invece, il compito in classe di matematica è un problema gravoso. Poiché di matematica ne capiamo poco, l’unico modo di affrontare il compito in classe è di affidarci a un nostro compagno che ci consenta di copiare il suo scritto.

Questo esempio illustra il comportamento dell’incompetente: affidarsi ad altri che ne capiscono più di lui.

C’è una profonda differenza tra l’alunno incompetente che si affida al compagno più bravo e il politico incompetente che si affida a esperti. L’alunno è responsabile verso se stesso. Il politico è responsabile nei confronti del popolo da lui rappresentato.

Il politico incompetente, quindi, per coprirsi le spalle da errori commessi da esperti di cui si fida, deve avvalersi di un “ente sovranazionale” cui demandare le decisioni. Non spetta a lui prendere decisioni; questo compito ingrato (per un buono a niente) spetta ai rappresentanti di quest’organismo sovranazionale. Egli deve semplicemente avallare decisioni prese da altri. In tal modo il politico incompetente non è più responsabile delle conseguenze negative della sua politica. La colpa non è sua, ma dei rappresentanti dell’organismo superiore, demandati a prendere decisioni.

Ai nostri politici incompetenti non si richiedono senso di responsabilità, competenza, conoscenze adeguate. A loro basta professarsi atlantisti, europeisti e pro NATO. Con quest’ammissione, i politici non devono decidere alcunché. Ogni decisione sul destino dell’Italia e degli italiani è demandata all’Europa, agli Stati Uniti e alla NATO.

Le sanzioni alla Russia si stanno rivelando dannosissime per l’economia italiana. A causa dei rincari delle bollette, molte aziende rischiano di chiudere e molte famiglie rischiano la povertà.  La decisione sulle sanzioni alla Russia e sull’invio di armi all’Ucraina è stata presa dalla commissione europea. Questo consente ai politici italiani, che hanno accettato questa decisione, di deresponsabilizzarsi. I politici italiani stanno distruggendo l’Italia, riuscendo, nel frattempo, a scaricare la colpa su altri.

Per fare accettare agli italiani le conseguenze disastrose della loro politica estera, i politici incompetenti utilizzano categorie “morali”. Dicono che è “giusto” aiutare un paese aggredito; affermano che non si può (è immorale) abbandonare al proprio destino un popolo invaso.

Il presidente Mattarella, in questi giorni, ha auspicato un intervento deciso dell’Europa per rimediare alle conseguenze nefaste causate dai rincari dei prezzi delle materie prime. Queste parole sono tipiche di chi non sa cosa fare o consigliare e chiede aiuto agli altri. Ormai i politici italiani si sono ridotti a questuanti. Implorano l’Europa e gli Stati Uniti, di cui sono succubi, affinché risolvano i disastri di una politica scellerata e anti-italiana.

Mattarella non si è rivolto al governo italiano. Il messaggio implicito è che l’Italia non può fare nulla. Sono altri che devono salvarci. Ciò non è vero. L’Italia può riprendere con la Russia le relazioni diplomatiche ed economiche che aveva prima dell’invasione dell’Ucraina. Non c’è alcun accordo internazionale che obbliga l’Italia a sanzionare la Russia e a inviare armi all’Ucraina. Accettare la politica europea di guerra non dichiarata alla Russia, è una scelta fatta dal governo Draghi e avallata da quasi tutti i partiti (compreso “Fratelli d’Italia”).

Questi politici incompetenti hanno paura di schierarsi contro i poteri forti (la NATO, gli USA e la finanza mondiale). Non sanno cosa fare per tutelare gli interessi nazionali.

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