La sindrome del benefattore 1

Quando si parla di patologie di natura psichica (o fisica) è sempre presente una qualche forma di sofferenza. La sofferenza può concernere la persona affetta da malattia oppure un altro soggetto che ne è vittima. Questo accade, per esempio, nel sadismo. Il sadico prova piacere nell’arrecare dolore fisico o psichico al prossimo.

Fatte queste premesse, è difficile sostenere l’esistenza di una patologia legata alla beneficienza. Benefattore e beneficato, infatti, provano ambedue piacere. Il benefattore è contento di dare; il beneficiato allevia la sua sofferenza nel ricevere.

Gli attori della vita sociale non sono soltanto i cittadini ma anche i rappresentanti della comunità. Essi hanno il dovere di agire nell’interesse della comunità che rappresentano. Il docente ha precisi doveri deontologici nei confronti della classe in cui insegna. Il sindaco si deve occupare del comune che rappresenta. Il governatore deve prendersi cura della regione da lui amministrata; Il presidente del consiglio deve tutelare la comunità nazionale.   

Anche la comunità, come la singola persona, può “soffrire”. Questa sofferenza si manifesta attraverso il degrado sociale, la delinquenza, lo spaccio di droga, la prostituzione, l’accumulo di rifiuti nelle strade, lo sfruttamento dei lavoratori, l’inquinamento, le disfunzioni sanitarie, ecc.

La sindrome del benefattore è una patologia ossessiva in cui un rappresentante della comunità beneficia costantemente una o più persone, danneggiando nello stesso tempo la comunità da lui rappresentata. La manifestazione più grave di questa sindrome si manifesta col beneficio rivolto a persone esterne alla comunità stessa.

La sindrome del benefattore può coinvolgere, oltre ai rappresentanti della comunità, anche singoli cittadini. Questi ultimi approvano l’azione benefica del loro rappresentante e ne accettano le conseguenze negative per la loro comunità.

La sindrome del benefattore discende dall’ideologia dei diritti umani su cui si fonda la Costituzione repubblicana e la Costituzione europea. Sulla base di questa ideologia i funzionari italiani e comunitari devono garantire/riconoscere i diritti della persona umana ovunque nel mondo.

La sindrome del benefattore è come un virus contagioso che si diffonde nella comunità disgregandola dall’interno. Ciò è dovuto al fatto che il bene verso la singola persona è evidente mentre il danno sociale è nascosto.

In questa prima parte del saggio ci soffermiamo su un evento in cui è illustrato il danno alla comunità causato dalla sindrome del benefattore.

L’Europa è in mezzo ad una pandemia di covid che causa migliaia di morti il giorno e che devasta il tessuto economico. Le istituzioni europee, per tutelare la comunità, decidono di approvvigionarsi dei vaccini che presto saranno disponibili sul mercato mondiale. I funzionari di più alto grado delle istituzioni europee (Ursula von der Leyen, Gentiloni, ecc.) sono affetti dalla sindrome del benefattore. Decidono quindi che l’Europa debba comprare vaccini non solo per i propri concittadini ma anche per quelli dei paesi poveri. Tutti, infatti, come persone umane, hanno diritto a essere difesi da questa malattia mortale.

Nella commissione Ue, la direttrice generale  per la sanità è l’italiana Sandra Gallina. E’ lei il funzionario che conduce le trattative con BigPharma per l’acquisto dei vaccini. Si tratta di una donna con notevoli capacità nella negoziazione. Il problema nasce dal mandato che riceve. Deve convincere BigPharma ad abbassare il prezzo per ogni dose vaccino, per motivi umanitari. L’Europa, infatti, intende comprare vaccini anche per i paesi più poveri. BigPharma deve farsi carico di parte di questa maggiore spesa sostenuta dagli europei.

In questa trattativa, il funzionario europeo è prodigo nel fare del bene, cioè nell’acquistare vaccini per i paesi poveri; è parsimonioso sul prezzo da pagare.  Alla fine riesce a ottenere contratti vantaggiosi, però senza penali per il mancato rispetto degli accordi.

I funzionari di Israele e degli Emirati arabi non sono affetti dalla sindrome del benefattore. A loro interessa il benessere della propria popolazione. Per tale motivo, nel trattare con BigPharma, si adoperano per comprare il maggior numero di vaccini, anche a costi maggiorati.

BigPharma, prodotti i vaccini su larga scala, non rispetta il contratto (stipulato senza penali) con l’Europa mentre rispetta quello stipulato con Israele e gli Emirati Arabi.  

Gli accordi, sottoscritti da Sandra Gallina, affetta dalla sindrome del benefattore, si sono dimostrati deleteri per i cittadini europei che, senza un’adeguata copertura vaccinale, continuano a morire migliaia il giorno.

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