L’ideologia dei diritti umani

Nel vocabolario della Treccani l’assolutismo è così definito: regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi politici e sociali. Il termine «assoluto», infatti, deriva dal latino ab soluto, ovverosia sciolto da ogni costrizione esterna. Quindi, detiene il potere assoluto colui che può esercitare liberamente il proprio potere.    

Spetta alla Costituzione limitare il potere assoluto di chi governa in nome del popolo. Il primo limite consiste nella suddivisione del potere in tre parti: potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario. Nell’ordinamento di uno Stato questi tre poteri sono esercitati da istituzioni diverse: parlamento, governo, magistratura. Queste istituzioni sono indipendenti l’una dall’altra. In seguito a questa partizione del potere, chi governa deve rispettare le leggi e risponde dei suoi atti alla magistratura. Nella figura 1) è illustrata la partizione del potere assoluto in tre poteri indipendenti: potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario. Questa partizione limita il potere esecutivo.

Il secondo limite al potere assoluto è posto fissando un obiettivo costituzionale all’azione dei tre poteri. L’obiettivo ha una duplice funzione. Limita ulteriormente il potere assoluto, ma unisce i tre poteri nel loro agire liberi e indipendenti. Tutti e tre i poteri non possono prefiggersi l’obiettivo che vogliono, ma sono vincolati e limitati da un obiettivo comune. Il parlamento nel promulgare le leggi, il governo nell’eseguirle e la magistratura nel punire chi non le rispetta, devono avere lo stesso obiettivo. Quest’obiettivo, nello Statuto Albertino, era l’avvenire glorioso della Nazione; nella Costituzione Repubblicana, gli obiettivi sono due: il bene della comunità e la garanzia/riconoscimento dei diritti umani. Nelle figure 2) e 3) sono illustrate le interazioni tra le azioni dei tre poteri costituzionali e gli obiettivi nello Statuto Albertino (figura 2) e nella Costituzione Repubblicana (figura 3)

Un ultimo e importante limite deve essere posto alle azioni finalizzate agli obiettivi. Nello Statuto Albertino, i tre poteri, nel loro agire indipendentemente l’uno dall’altro per l’avvenire glorioso della Nazione, non possono ledere i diritti dei cittadini. Nella Costituzione Repubblicana, i tre poteri quando agiscono indipendentemente l’uno dall’altro, per il bene della Repubblica non possono ledere i diritti dei cittadini e quando agiscono, indipendentemente l’uno dall’altro, per il riconoscimento/garanzia dei diritti umani, non possono disgregare la comunità.

Soffermiamoci sullo Statuto Albertino. Se i tre poteri dello Stato, per realizzare l’avvenire glorioso della Nazione, possono compire qualsiasi atto legislativo, esecutivo e giudiziario, l’obiettivo ha valore assoluto. Se, invece, i tre poteri dello Stato, per realizzare l’avvenire glorioso della Nazione, non possono ledere alcuni diritti dei cittadini, l’obiettivo ha valore relativo.

Soffermiamoci sulla Costituzione Repubblicana. Se i tre poteri dello Stato, per realizzare il bene della Nazione, possono compire qualsiasi atto legislativo, esecutivo e giudiziario, quest’obiettivo ha valore assoluto. Se invece i tre poteri dello Stato, per realizzare il bene della Nazione, non possono ledere alcuni diritti dei cittadini, l’obiettivo ha valore relativo. Poiché nella Costituzione Repubblicana gli obiettivi sono due, lo stesso ragionamento possiamo fare per quanto concerne l’obiettivo concernente il riconoscimento/garanzia dei diritti umani. Se i tre poteri dello Stato, per realizzare il riconoscimento/garanzia dei diritti umani, possono compire qualsiasi atto legislativo, esecutivo e giudiziario, quest’obiettivo ha valore assoluto. Se invece i tre poteri dello Stato, per realizzare il riconoscimento/garanzia dei diritti umani, non possono disgregare la comunità, l’obiettivo ha valore relativo.

Nelle figure in basso sono illustrati l’obiettivo con valore assoluto, cioè senza limite alle azioni dei tre poteri (figura 4) e l’obiettivo con valore relativo, cioè con un limite alle azioni dei tre poteri (figura 5)

E’ fondamentale non dare valore assoluto all’obiettivo. In una società, infatti, l’interesse generale è importante come lo sono i diritti dei cittadini. Perseguire l’interesse generale senza tener conto dei diritti individuali è sbagliato. E’ sbagliato anche perseguire i diritti individuali, senza tener conto dell’interesse generale.

Nella Costituzione Repubblicana, come già scritto, sono stati fissati due obiettivi: il bene della comunità nazionale e il riconoscimento/garanzia dei diritti umani. La carta costituzionale ha dato maggior valore al riconoscimento/garanzia dei diritti umani rispetto al bene della comunità nazionale. I partiti di sinistra in Italia, supportati dalle norme costituzionali, danno valore relativo all’obiettivo funzionale al bene comune e valore assoluto all’obiettivo funzionale al riconoscimento/garanzia dei diritti umani. Il bene della comunità, per i partiti di sinistra in Italia, non deve essere un limite alle azioni funzionali alla garanzia/riconoscimento dei diritti umani. Si tratta di una posizione ideologica. I politici di sinistra non tengono conto delle ricadute sociali al loro agire politico per i diritti umani. Fanno dei diritti umani una “ideologia”. L’“ideologia dei diritti umani” consiste nell’attribuire valore assoluto, cioè senza alcun limite, all’obiettivo funzionale al riconoscimento/garanzia dei diritti umani. L’ideologo dei diritti umani è convinto che le azioni dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, finalizzate alla garanzia/riconoscimento dei diritti umani, possano non tener conto dell’interesse generale; è convinto, inoltre che, le azioni dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, finalizzate al bene della nazione, debbano rispettare i diritti umani. Nella figura 6) è illustrata l’ideologia dei diritti umani.

La pandemia di coronavirus ha messo in crisi l’economia italiana. Vi sono milioni di nuovi poveri, ai cui bisogni occorre provvedere. In questa drammatica situazione, il governo accoglie migliaia di migranti con ingenti costi per la comunità italiana. Inoltre queste persone provengono da aree in cui la pandemia è presente e c’è il pericolo di attivare nuovi focolai epidemici nell’Italia meridionale. Questo comportamento del governo di sinistra discende dall’ideologia dei diritti umani. Per i nostri governanti, i migranti vanno aiutati, costi quel che costi alla comunità nazionale.

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