Il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera

Abstract
“Il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera” è l’ideologia dei diritti umani. Questa ideologia è presente nella Costituzione repubblicana nella quale è fissato come obiettivo fondamentale delle istituzioni il “riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana”. Per convincere la popolazione italiana che è giusto agire per garantire questi diritti, anche se le azioni danneggiano la comunità, si fa leva sui sentimenti e sulle emozioni. L’avente diritto è sempre un poverino-poveretto bisognoso da compatire, da soccorrere, integrare, commiserare.

L’abominio giuridico della Costituzione repubblicana

Abstract
Con l’approvazione della Costituzione Repubblicana è stato modificato l’obiettivo di fondo che i tre poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario devono raggiungere. L’avvenire glorioso della Nazione dello Statuto Albertino è stato sostituito con il riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana. Le leggi promulgate dal Parlamento hanno come riferimento le norme costituzionali. Essendo queste norme sono finalizzate al riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana, anche le leggi ordinarie hanno lo stesso fine. L’obiettivo delle leggi, però, deve essere sempre il bene della comunità. Il bene del singolo, infatti, discende dal bene della comunità in cui vive. Sono un abominio giuridico le leggi promulgate a vantaggio dei singoli contro la comunità.

I “diritti obiettivo”

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Nello Statuto Albertino, i diritti naturali, già in possesso dei cittadini, non possono essere tolti e costituiscono un limite all’azione dei tre poteri dello Stato. Nella Costituzione Repubblicana è stata introdotta una nuova categoria di diritti: i diritti non in possesso. Essi sono diventati obiettivo dei tre poteri dello Stato. Riconoscere garantire i diritti degli “ultimi” nella scala sociale è diventato obiettivo primario delle Istituzioni. Di questa situazione si avvantaggiano gli stranieri, che sempre più numerosi vengono in Italia per sfruttare il nostro welfare. Occorre eliminare i “diritti obiettivo” e sostituirli con un moderno sistema previdenziale funzionale al benessere di chi vive e lavora in Italia.

L’ideologia dei diritti umani

Abstract
L’“ideologia dei diritti umani” consiste nell’attribuire valore assoluto, cioè senza alcun limite, all’obiettivo funzionale al riconoscimento/garanzia dei diritti umani. L’ideologo dei diritti umani è convinto che le azioni dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, finalizzate alla garanzia/riconoscimento dei diritti umani, possano non tener conto dell’interesse generale; è convinto, inoltre che, le azioni dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, finalizzate al bene della nazione, debbano rispettare i diritti umani.

Il giardino incantato

Abstract
Nella stesura delle norme costituzionali sono importanti gli obiettivi di fondo. I padri costituenti dello Statuto Albertino hanno fissato un singolo obiettivo: l’avvenire glorioso della Nazione. L’hanno poi delimitato con un sotto obiettivo: la garanzia dei diritti dei cittadini. Qualsiasi funzionario dello Stato doveva sempre agire per l’avvenire glorioso della Nazione nei limiti dei diritti individuali. I padri costituenti della Repubblica Italiana hanno fissato due obiettivi di fondo: il bene comune e la garanzia/riconoscimento dei diritti umani. Qualsiasi funzionario dello Stato deve agire per il bene comune oppure per garantire i diritti dei singoli. Definiamo “giardino incantato”, lo spazio virtuale dell’obiettivo di fondo nello Statuto Albertino (l’avvenire glorioso della Nazione), delimitato dal sotto obiettivo dei diritti umani.

Gli obiettivi a fondamento delle istituzioni della Monarchia Sabauda e della Repubblica Italiana

Abstract
I padri costituenti dello Statuto Albertino hanno fissato un obiettivo: l’avvenire glorioso della Nazione. Esso ha guidato loro nella stesura delle norme costituzionali ed è stato posto a fondamento delle istituzioni del regno. Quest’obiettivo è stato limitato dalla carta dei diritti del cittadino. I padri costituenti della Repubblica Italiana hanno scritto le norme costituzionale con l’obiettivo di evitare future dittature. Inoltre hanno posto, a fondamento delle istituzioni, due obiettivi contrapposti e in conflitto tra di loro: il bene della comunità nazionale e il riconoscimento e la garanzia dei diritti umani.

Le due scelte a fondamento dei principi costituzionali

Abstract
Quando dovevano redigere i principi fondamentali della carta costituzionale, i nostri padri costituenti hanno dovuto realizzare due scelte importantissime. La prima concerneva i due obiettivi fondamentali per la nascente Repubblica. La Repubblica Italiana doveva avere come obiettivo fondamentale l’avvenire glorioso della Nazione oppure la garanzia dei diritti umani? La seconda scelta concerneva i due presupposti a monte. La Repubblica Italiana doveva avere come presupposto a monte il sentire comune degli italiani oppure il riconoscimento di diritti umani? I nostri padri costituenti, nella contrapposizione tra diritti dei singoli e bene comune, hanno privilegiato i diritti dei singoli.

Diritti umani e sentire comune

Abstract:
Il presupposto ideologico delle Istituzioni monarchiche era il sentire comune degli italiani, cioè la nostra cultura, tradizione e civiltà. Il presupposto ideologico delle Istituzioni repubblicane è il riconoscimento dei diritti umani. Facendo leva su questo, la popolazione musulmana, presente in Italia, rivendica il diritto di vivere secondo le proprie tradizioni anche se esse sono in conflitto con le nostre.

Statuto Albertino vs Costituzione repubblicana

Abstract:
Lo Statuto Albertino poneva a fondamento della monarchia il glorioso avvenire della Nazione.
La Costituzione italiana pone a fondamento della Repubblica i diritti umani.
Le istituzioni della monarchia erano funzionali al bene della Patria. Ciò generava coesione sociale. Le istituzioni repubblicane sono funzionali al benessere del singolo avente diritto. Ciò genera disgregazione sociale