Il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera

Leopardi, nella poesia “A se stesso”, parla del male che domina il mondo, definendolo in questi termini: “Il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera”. Si tratta di un Potere che non dobbiamo rappresentare come un demone che si nasconde. Piuttosto è un Potere immanente, una sorta di aria malefica che permea la vita degli esseri viventi.

Ai giorni nostri, “il brutto Poter che, ascoso, a comun danno impera” può essere identificato con “l’ideologia dei diritti umani” che è causa del declino dell’Italia e dell’Occidente. Quest’ideologia distrugge l’amore verso qualsiasi comunità.

Nello Statuto Albertino era fissato l’obiettivo fondamentale cui i tre poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario), nel loro equilibrio, dovevano mirare. Quest’obiettivo è stato scritto come auspicio nella “premessa”. Esso è “l’avvenire glorioso della Nazione”.  Ogni legge, ogni interpretazione della legge, ogni atto esecutivo, ogni accordo internazionale, ogni ordinamento (scolastico, giuridico, ecc.) doveva avere come obiettivo di fondo l’“avvenire glorioso della Nazione”.

Quest’obiettivo è stato sostituito nella “Costituzione repubblicana” da un altro obiettivo: “Il riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana”. Ogni legge, ogni interpretazione della legge, ogni atto esecutivo, ogni accordo internazionale, ogni ordinamento (scolastico, giuridico, ecc.) deve avere come obiettivo di fondo “il riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana”.

Quest’obiettivo di fondo ha generato un meccanismo perverso che distrugge le comunità. Ogni rappresentante della comunità deve riconoscere/garantire i diritti di ogni singola persona, anche se l’azione che ne consegue danneggia la comunità che lui stesso rappresenta. Chi governa l’Italia, per esempio, agisce contro l’interesse nazionale per garantire i diritti della persona umana. Ogni docente organizza il percorso didattico contro l’interesse della classe, di cui è rappresentante, per garantire i diritti di singoli alunni in difficoltà. Ogni sindaco d’Italia delibera contro la comunità cittadina, che lui rappresenta, per garantire i diritti di singoli.

Per fare accettare ai cittadini, agli studenti, alle persone che appartengono a una comunità comportamenti contro la comunità stessa, si fa leva sull’emozione e sugli affetti.   Il soggetto, cui devono essere riconosciuti/garantiti i diritti della persona umana, è presentato come “disperato”, “vittima”, ecc. L’avente diritto non è mai un “profittatore”, un “parassita sociale”, un “delinquente”. Si utilizza la tecnica che ci piace definire del “poverino-poveretto”. L’avente diritto è sempre un “poverino-poveretto”. Questa impostazione tende a veicolare emozioni e sentimenti positivi di commiserazione, compassione, solidarietà nei suoi confronti.

Ogni evento è visto osservando il debole, l’ultimo, il bisognoso, la vittima. Le emozioni giuste, civili sono quindi la compassione, la solidarietà, il dolore, ecc. Le azioni dei rappresentanti le comunità devono dipendere da queste emozioni. I bisogni della comunità vanno cancellati.

Osserviamo com’è raccontato dal quotidiano “Libero” un evento accaduto in un autogrill nel comune di Cessalto in provincia di Treviso.

Non è di certo il caldo asfissiante di questi giorni il responsabile di gesti folli compiuti dai genitori a danno dei figli. Alcuni sono così crudeli da accoltellare le creature nate dal loro stesso grembo, di uccidere neonate indifese, lasciarle perire come piante al sole, senza acqua né cibo per giorni. E sono anche capaci anche di abbandonarli lungo le autostrade, come animali non più graditi.
Un tragitto quello della A4, direzione Venezia-Trieste, che collega l’Est con l’Ovest d’Europa. Qui ogni giorno ci fluiscono camion, auto, moto, una strada conosciuta non solo per le sue vittime – nel 2021, 21 morti ma anche perché canale di collegamento per i banditi, i fuorilegge, i migranti che prima del covid si attaccavano ai cassoni dei camion e approdavano in Italia.
Qui, soprattutto all’altezza dell’uscita di Cessalto, un Comune che è l’ultimo spicchio in provincia di Treviso, ci finisce di tutto. Animali abbandonati, veicoli. Il neosindaco Emanuele Crosato ogni settimana chiama il canile per riuscire a dare una sistemazione a questi cuccioli indifesi mollati lì da uomini incivili. Di media sono tre a settimana. Ma di dover soccorrere un giovane ragazzo ancora non gli era capitato. Il fatto è avvenuto un mese fa. Il minore, 16 anni, albanese, è stato abbandonato dai genitori in Autogrill, nell’area di servizio Calstorta. Fu la polizia stradale ad avvertire il Comune – all’epoca non guidato da Crosato – e da lì i servizi sociali se ne sono presi carico. Anche perché, essendo un minore non accompagnato, non lo si può rispedire indietro. E veniamo al momento in cui il ragazzino viene messo in una struttura protetta del veneziano, struttura che costa la bellezza di 150 euro al giorno. Per provvedere alle necessità del ragazzo, la neogiunta del Comune di Cessalto si è dovuta riunire per deliberare 18 mila euro a favore del sedicenne. Una bel regalo si è ritrovato il sindaco appena eletto, che il 30 luglio spegne 40 candeline
”.

E’ risaputo che a sedici anni la personalità di un individuo è ben formata. In alcuni paesi del mondo a sedici anni si ha diritto di voto. Questo sedicenne, quindi, non è stato abbandonato da genitori crudeli ma, d’accordo con essi, ha deciso di approfittare delle leggi italiane per garantirsi un futuro in Italia. Più che una vittima (dei genitori) è un profittatore dell’Italia e delle sue leggi.

Nell’articolo del giornale “Libero” è fatto passare per una vittima, nei cui confronti l’Italia ha obblighi, che discendono dai dettami costituzionali. L’accoglienza di questo sedicenne profittatore causa danni economici alla comunità di Cessalto. Inoltre, occorre ricordare che l’integrazione sociale cui il sedicenne ha diritto comporta l’inserimento nella comunità scolastica.  Egli è stato inserito in una classe di una scuola di questo comune, con nocumento del processo formativo della scolaresca.

Sindaco e Preside agiscono come se non avessero a cuore la comunità di cui sono rappresentanti.  Più importanti, per loro, sono i diritti di questo profittatore.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.