Il tempo non rallenta. Una diversa interpretazione della teoria della relatività ristretta

Abstract
Con la teoria della relatività ristretta, Einstein teorizzò che il tempo non fosse assoluto, ma relativo a due variabili: la velocità e il riferimento spaziale degli osservatori. Per essere ancora più precisi, è la distanza temporale (intervallo) fra due eventi a essere relativa alle variabili appena citate. Questa teoria discende dall’invariabilità della velocità della luce rispetto a qualsiasi sistema di riferimento inerziale. In questo scritto si ipotizza un’interpretazione alternativa al moto della luce. Da questa diversa interpretazione discende che il tempo non è relativo ma assoluto, come aveva affermato Newton

I sistemi attenzionali parmenideo ed eracliteo

Abstract
I sistemi attenzionali concernono l’interazione diretta centro/periferia e sono caratterizzati da doppi flussi efferenti/afferenti di elaborazione dell’informazione sensoriale. A capo dei sistemi attenzionali visivi parmenideo ed eracliteo c’è la corteccia prefrontale. Il sistema eracliteo vede coinvolti la corteccia prefrontale, la corteccia parietale e la corteccia visiva primaria; il sistema parmenideo vede coinvolti la corteccia prefrontale, la corteccia associativa e la corteccia visiva primaria. In questo scritto spieghiamo in che modo il sistema attenzionale eracliteo realizza divisioni mentali di figure che si stagliano sullo sfondo e di come il sistema attenzionale parmenideo unisca forme

Figura/sfondo, oggetto/scena, grande/piccolo

Abstract
Due “enti” possono interagire in due modi diversi. Possono modificarsi insieme contemporaneamente oppure possono modificarsi separatamente l’uno dall’altro. Quando due “enti” si modificano insieme contemporaneamente, il tempo dell’interazione è unico e intrinseco all’interazione stessa. Quando due enti si modificano separatamente l’uno dall’altro i tempi dell’interazione sono tre, uno del primo ente, un altro del secondo ente, un terzo dell’interazione comune. Questo terzo tempo è estrinseco. Il sistema parmenideo codifica l’interazione figura/sfondo che si modifica nello stesso tempo intrinseco. Il sistema eracliteo codifica l’interazione oggetto/scena. Sia l’oggetto, sia la scena possono modificarsi col proprio tempo intrinseco. Il tempo della loro interazione è estrinseco.

Sistema eracliteo e sistema parmenideo

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Gli studiosi concordano sul fatto che il processo di elaborazione delle informazioni sensoriali procede unitario fino alle aree primarie sensoriali. Da queste aree, l’elaborazione delle informazioni segue due vie distinte, presenti in tutti i sistemi sensoriali (vista, udito, tatto, olfatto, gusto). Si tratta della via dorsale, “sistema magnocellulare” e della via ventrale, “sistema parvocellulare”. Per quanto concerne il sistema visivo, la via ventrale (detta anche “via del che cosa”) proietta alla corteccia infero temporale mentre la via dorsale ( detta anche “via del dove”) proietta alla corteccia parietale posteriore. In omaggio al filosofo “Eraclito”, chiamiamo “sistema eracliteo” l’insieme dei circuiti che utilizzano le informazioni elaborate lungo la via dorsale. In omaggio al filosofo “Parmenide”, chiamiamo “sistema parmenideo” l’insieme dei circuiti che utilizzano le informazioni elaborate lungo la via ventrale. Il sistema eracliteo si occupa di grandezze e delle loro relazioni. Il sistema parmenideo si occupa di concetti. L’unità figura/sfondo è al contempo una forma parmenidea e una grandezza eraclitea. Essa è trae origine dalle cellule gangliari il cui campo recettivo è ripartito nella dicotomia centro/periferia.