Le tre relazioni superiore/subordinato

Abbiamo differenziato le relazioni in: relazione inter pares e relazione superiore/subordinato. Membri di relazioni inter pares sono i docenti, gli alunni, ecc. Membri di relazione superiore/subordinati sono medico/pazienti, docente/alunni, ecc.

A nostro avviso la relazione superiore/subordinato deve essere inquadrata nel modello concernente i due sistemi cognitivi degli individui, cioè il sistema costrittivo e il sistema responsivo. Il superiore si prefigge alcuni obiettivi e interagisce col subordinato affinché anche quest’ultimo si prefigga gli stessi obiettivi. Per esempio il dirigente scolastico si prefigge l’obiettivo di istruire/educare gli alunni. Egli fa leva sui due sistemi cognitivi del docente.  Quando impone ai docenti obblighi e divieti fa leva sul loro sistema costrittivo. Quando, per conseguire l’obiettivo prefissato, li lascia liberi di agire secondo la loro professionalità, fa leva sul loro senso di responsabilità.

L’interazione superiore/subordinato si può ripartire in tre tipologie, secondo il sistema cognitivo che è utilizzato. Abbiamo:

  1. la relazione di educazione o educativa;
  2. la relazione servo/padrone;
  3. la relazione di fiducia o fiduciaria.

Nella relazione educativa, il superiore fissa l’obiettivo e fa leva su ambedue i sistemi cognitivi del subordinato. Agisce, quindi sia sul piano costrittivo, sia sul piano responsivo.  Impone costrizioni, cioè obblighi e divieti con relativa punizione e, nello stesso tempo, elargisce raccomandazioni e consigli. Nella figura 1) è illustrata la relazione educativa.

Nella relazione servo/padrone, il padrone stabilisce l’obiettivo e fa leva sul solo sistema costrittivo del servo. Impone costrizioni, cioè obblighi e divieti con relativa punizione. Il padrone non elargisce consigli e non perde tempo a discutere col servo, ma pretende un’obbedienza cieca. Se il servo non si attiene agli ordini del padrone, è punito. Nella figura 2) è illustrata la relazione servo/padrone.

Nella relazione fiduciaria, il superiore stabilisce l’obiettivo e fa leva sul solo sistema responsivo del subordinato. Il superiore agisce soltanto sul piano del convincimento. Cerca di persuadere il subordinato ad agire per il conseguimento dell’obiettivo prefissato. Nella figura 3) è illustrata la relazione fiduciaria.

La relazione più complessa è, ovviamente, la relazione educativa. L’interazione genitori/figli, docente/alunni avviene attraverso la relazione educativa. Il docente e il genitore hanno il difficile compito di far leva su ambedue i sistemi cognitivi dell’alunno e del figlio. Devono saper interagire sia sul piano costrittivo sia sul piano responsivo, mantenendo il giusto equilibrio tra questi due sistemi.

Relazioni più semplici sono la relazione servo/padrone e la relazione fiduciaria. Anche queste due relazioni, però, nascondono insidie. E’ facile che il superiore perda la fiducia del subordinato ed è anche facile che il servo agisca contro gli interessi del padrone.

Relazione fiduciaria è quella che intercorre tra il medico e il paziente. Il medico non può costringere il paziente a seguire le sue indicazioni, può solo convincerlo. Se il medico perde la fiducia del paziente, quest’ultimo farà a modo suo.

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