Obiettivo e impostazione programmatica dell’educazione

La Costituzione repubblicana, come abbiamo già scritto, pone a fondamento delle Istituzioni i diritti della “persona umana”, soffermandosi, in particolare sui diritti dei “minori”. Per tutelare i diritti dei minori è stata modificata l’impostazione didattica e educativa nelle scuole di ogni ordine e grado. E’ stato riconosciuto ai minori il diritto all’istruzione e all’educazione secondo parametri individuali, che tenessero conto delle attitudini psicofisiche e mentali di ciascun discente. Ogni studente, secondo questa impostazione, ha diritto ad apprendere sulla base della sua indole, delle sue emozioni, delle sue capacità e attitudini.

Secondo questa impostazione, non è lo studente che deve adattarsi alla comunità in cui è inserito, ma è il rappresentante della comunità, cioè il docente, che deve adattare l’impostazione programmatica dell’educazione e dell’istruzione all’indole e alle attitudini di ciascun giovane.

Questa impostazione programmatica, col trascorrere degli anni, si è trasferita dalla comunità scuola alla comunità famiglia. I genitori hanno appreso che l’educazione dei figli deve essere impostata in modo tale che sia garantito loro il diritto ad apprendere sulla base della propria indole e attitudine.

Questa impostazione programmatica non deve modificare l’obiettivo fondamentale del processo educativo. Esso è il seguente: fare acquisire ai minori le regole comportamentali legate al proprio ruolo nelle varie comunità di cui fanno parte. Per chiarire quest’obiettivo fondamentale, facciamo alcuni esempi. Il minore, nella comunità famiglia ha il ruolo di figlio/a e, spesso, quello di fratello/sorella. Egli, come figlio, deve imparare a interagire con i genitori rispettandoli, avendo fiducia nei loro confronti, meritando la loro fiducia e il loro rispetto. Egli, come fratello, deve imparare a interagire con la sorella rispettandola, avendo fiducia verso di lei, meritando la sua fiducia e il suo rispetto. Questi apprendimenti comportano l’acquisizione di precise regole comportamentali.

Analogo ragionamento possiamo fare per quanto concerne la comunità scolastica. I genitori devono educare i figli affinché sappiano interagire, come alunni, con gli insegnanti e con i compagni di classe. Devono, quindi, insegnare loro precise regole comportamentali.

Quest’obiettivo fondamentale del processo educativo è strutturato con un bisogno primario del minore: vivere serenamente in comunità. I bambini, per sviluppare armoniosamente la loro personalità, hanno bisogno di comunità nelle quali siano perfettamente integrati. Questa integrazione non è concessa, ma si conquista con comportamenti rispettosi delle regole che reggono la comunità stessa.

Le due componenti fondamentali dell’educazione sono: l’obiettivo e l’impostazione programmatica. Il rispetto dell’indole e delle attitudini del giovane rientra nell’impostazione programmatica dell’educazione (figura 1).

Figura 1) L’educazione del giovane richiede un obiettivo fondamentale e una impostazione programmatica. L’obiettivo concerne la comunità nella quale il giovane deve vivere serenamente; l’impostazione programmatica concerne  l’indole e le attitudini del giovane, che vanno rispettate.

Obiettivo e impostazione programmatica definiscono l’interazione tra il giovane e la comunità. Il giovane, per vivere serenamente nella comunità, deve essere educato al rispetto delle regole sociali (obiettivo dell’educazione), mantenendo le sue peculiarità individuali (impostazione programmatica).

Nell’interazione tra giovane e comunità è necessario un equilibrio tra autoreferenza, ed etero-referenza. Il giovane autoreferente tende ad agire nell’interesse personale (pensa solo a se stesso); il giovane etero-referente tende ad agire nell’interesse degli altri e della comunità cui appartiene. Si ha equilibrio quando il giovane agisce rispettando le regole della comunità (comportamento etero-referente) pur mantenendo la propria personalità che lo contraddistingue (comportamento autoreferente).

Purtroppo, molti genitori confondono l’impostazione programmatica con l’obiettivo educativo. Ritengono che sia corretto e proficuo avere come obiettivo nell’educazione dei figli il rispetto delle loro attitudini psico-fisiche e mentali. Stanno attenti che i figli non siano turbati da qualsiasi accadimento; li lasciano liberi di estrinsecare la loro personalità tenendo in poco conto le regole sociali. I figli, con la loro personalità in formazione, sono posti al centro dell’attenzione e non si considera la comunità con le sue regole nella quale i figli interagiscono con gli altri. In questo processo formativo i giovani crescono esibizionisti, autoreferenti, asociali e, spesso, antisociali.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.