Secondo l’enciclopedia Treccani, il sovranismo è una “posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato, in antitesi alle dinamiche della globalizzazione e in contrapposizione alle politiche sovrannazionali di concertazione”.
In altre parole il sovranismo si contrappone alla globalizzazione che prevede il trasferimento di poteri dallo Stato nazionale a un organo internazionale (UE e ONU). I sovranisti considerano questo processo una minaccia all’identità nazionale e un attentato ai principi della democrazia e della sovranità popolare.
Il processo di globalizzazione non è soltanto il trasferimento di poteri dallo stato nazionale a un organo internazionale. Esso prevede anche la libera circolazione delle merci, del denaro e degli uomini. I sovranisti propugnano il protezionismo economico contro la libera circolazione delle merci e del denaro e la tutela dei confini contro la libera circolazione degli uomini. Si tratta di barriere che consentono di tutelare al meglio gli interessi dei popoli.
Al fine di abbassare i costi di produzione delle merci, i fautori della globalizzazione sono favorevoli al trasferimento di masse di disperati dai paesi poveri a quelli più ricchi. Per fare accettare alla popolazione dei paesi più ricchi l’arrivo di masse di migranti e il degrado economico e sociale che ne consegue, è utilizzata l’ideologia dei diritti umani. I diritti umani, infatti, sono transnazionali. Tutti gli esseri umani, a prescindere dalla loro nazionalità, hanno diritti innati che occorre riconoscere e garantire. Le persone indigenti che si presentano alle frontiere vanno accolte e devono essere garantiti i loro diritti.
Anche se nessuno ne parla, quindi, la componente ideologica entra in gioco nella contrapposizione tra sovranismo e globalizzazione. A mio avviso, la globalizzazione è supportata dall’ideologia che pone a fondamento delle Istituzioni i diritti umani, mentre il sovranismo è supportato dall’ideologia che pone a fondamento delle Istituzione il bene della Nazione. Infatti, si possono respingere le masse di disperati che premono alle frontiere solo se si persegue il bene della Nazione.
Nei precedenti scritti abbiamo affermato che nello Statuto Albertino (Costituzione della monarchia italiana), a fondamento delle Istituzioni, era posto “l’avvenire glorioso della Nazione”. Abbiamo anche rilevato che nella Costituzione Repubblicana, a fondamento delle Istituzioni, sono posti i diritti umani dei singoli.
Uno Stato, i cui funzionari agiscono per il bene della comunità nazionale, attua una politica sovranista. L’interesse nazionale, infatti, è anteposto a ogni altro interesse. Al contrario, uno Stato, i cui funzionari agiscono per il bene degli stranieri aventi diritto, attua una politica di globalizzazione. L’interesse nazionale, infatti, viene dopo i bisogni dei singoli aventi diritto.
Non soltanto le Istituzioni della Repubblica Italiana ma anche quelle dell’UE e dell’ONU sono fondate sui diritti umani. Ricordiamo, a tal proposito, che esiste l’Alta Corte di Giustizia Europea che è stata istituita affinché i diritti umani siano garantiti in tutti gli Stati membri.
L’Italia quindi antepone al bene della comunità nazionale i diritti dei singoli stranieri (comunitari o extracomunitari). L’Unione Europea antepone al bene della comunità europea i diritti degli extracomunitari. L’ONU antepone agli interessi degli stati sovrani i diritti dei singoli nel mondo. Tutti i funzionari dell’Italia, dell’UE e dell’ONU, quindi, favoriscono la globalizzazione e contrastano il sovranismo.
Non si può essere al contempo sovranisti e ideologi dei diritti umani. Il sovranismo, infatti, richiede una diversa ideologia di base. Si tratta dell’ideologia che mette in primo piano il bene della Nazione. Salvini non può affermare di agire per il bene dell’Italia e consentire i corridoi umanitari. L’arrivo in Italia di migranti, attraverso i corridoi umanitari, infatti, è uno schiaffo alla miseria crescente degli italiani. Un politico sovranista mette sempre in primo piano l’interesse nazionale; non agisce a corrente alternata.