Le parole sono formate da fonemi. Il fonema è un suono emesso dall’apparato fonatorio. Esso è l’unità più piccola che si percepisce, si ricorda e si classifica come autonoma.
Il fonema, per il sistema parmenideo, è una forma temporale; per il sistema eracliteo è una figura temporale che si staglia sullo sfondo temporale.
Possiamo rappresentare la forma/figura di un fonema con un piccolo triangolo e lo sfondo temporale con due frecce tratteggiate che indicano la direzione del tempo. Per il sistema eracliteo, il fonema è il piccolo triangolo con le due frecce (figura 1).

Per il sistema parmenideo, il fonema è una forma (figura 2)

Il sistema eracliteo (corteccia fronto/parietale) lega i fonemi in sequenze temporali ordinate, che noi chiamiamo “mappe”. Il sistema parmenideo (area di Broca/area di Wernicke) struttura i fonemi in “unità” chiamate “sillabe”.
Soffermiamoci sulla sillaba “por” della parola “porta”. Per il sistema eracliteo è la sequenza ordinata dei foni che la compongono. Per il sistema parmenideo è un’unità strutturale dei tre componenti sillabici: incipit, nucleo e coda. Chiamiamo la strutturazione parmenidea “schema”.
Osserviamo l’immagine in basso (figura 3). E’ rappresentata la sequenza temporale eraclitea, cioè la mappa della sillaba “por”.

Figura 3. Mappa fonologica della sillaba “por”. Si tratta di una sequenza temporale di fonemi (figure).
Osserviamo l’immagine in basso. E’ rappresentato lo schema parmenideo della sillaba “por”. La rima è la strutturazione del nucleo e della coda. La sillaba è la strutturazione della rima e dell’incipit (figura 4).

Figura 4. Schema parmenideo della sillaba “por”. Incipit, nucleo, coda, rima e sillaba sono forme.
Lo schema parmenideo è funzionale alla fonoarticolazione della sillaba. La mappa eraclitea è funzionale alla fonoarticolazione di un fonema dopo l’altro. Possiamo, infatti, fonoarticolare la sillaba per intero oppure fonema dopo fonema. Quando pronunciamo la sillaba per intero, si attiva il sistema parmenideo che realizza la fonoarticolazione. Quando pronunciamo la sillaba fonema dopo fonema si attivano ambedue i sistemi. Il sistema parmenideo fonoarticola i singoli fonemi; il sistema eracliteo passa da un fonema all’altro.
Sappiamo che le parole sono formate da sillabe. La parola “porta” è formata da due sillabe “por” e “ta”. Nell’immagine in basso è illustrato lo schema parmenideo della parola “porta”. L’insieme vuoto “ø” designa la coda non espressa (figura 5).

Il sistema eracliteo codifica della parola “porta” due mappe: una sillabica, l’altra fonemica (o di spelling). Nell’immagine in basso è sono illustrate ambedue le mappe: sillabica e fonemica (figura 6).

Ambedue i sistemi agiscono in sincronia. Se fonoarticoliamo la parola “porta”, si attiva il solo sistema parmenideo. Se pronunciamo la parola “porta”, sillaba per sillaba, la mappa sillabica eraclitea consente il passaggio da una fonoarticolazione all’altra. Se pronunciamo la parola “porta”, fonema per fonema, la mappa di spelling eraclitea consente il passaggio da una fonoarticolazione all’altra.
Gli schemi parmenidei sono strutturati per livelli. Il primo livello degli schemi parmenidei è quello fonologico; il secondo livello è sillabico, il terzo livello è verbale, il quarto livello è sintagmatico; il quinto livello è frasale. Più foni del primo livello si strutturano con una sillaba. Più sillabe del secondo livello si strutturano in una parola. Più parole del terzo livello si strutturano in un sintagma. Più sintagmi del quarto livello si strutturano in una frase. Più frasi del quinto livello si strutturano in un periodo. A ogni livello di strutturazione corrisponde una mappa eraclitea.
Abbiamo illustrato la strutturazione del primo e del secondo livello con le relative mappe. Nella strutturazione di terzo livello, come già scritto, le parole del lessico si strutturano in sintagmi; la mappa corrispondente è una mappa lessicale. Nelle immagini in basso è illustrata uno schema di strutturazione di terzo livello (verbale), con relativa mappa, del sintagma nominale “la foglia gialla” (figura 7).

Nella strutturazione di quarto livello, i sintagmi si strutturano in frasi; la mappa corrispondente è una mappa sintagmatica. Nelle immagini in basso è illustrato lo schema di strutturazione di quarto livello (sintagmatica), con relativa mappa, della frase “la foglia gialla cade dall’albero” (figura 8).

Nella strutturazione di quinto livello, le frasi si strutturano in periodi; la mappa corrispondente è una mappa frasale. Nelle immagini in basso è illustrata uno schema di quinto livello (frasale), con relativa mappa, del periodo “la foglia gialla cade dall’albero perché è mossa dal vento” (figura 9).

Le mappe eraclitee ci consentono di inserire piani temporali di separazione durante l’ascolto di una persona che parla. Per esempio, ascoltando la frase “Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza”, possiamo inserire piani che separano una parola dall’altra: Dio – creò – l’uomo – a – sua – immagine – e – somiglianza. Questi piani ci consentono il passaggio nel tempo da una parola all’altra.