Papa Francesco in questi suoi primi anni di pontificato si è mostrato molto sensibile alle sorti degli ultimi, dei disperati e dei diseredati di tutto il mondo. Egli fa suo il grido di dolore proveniente da ogni parte del mondo e spende parole di esortazione ai rappresentanti di varie nazioni affinché si adoperino per porre fine a queste sofferenze. Possiamo affermare che Papa Francesco agisce secondo coscienza cristiana, seguendo i dettami del Vangelo.
Ogni comunità umana è organizzata con una struttura gerarchica e i rappresentanti della comunità occupano un posto in questa gerarchia. A ogni posto corrisponde un ruolo e a ogni ruolo corrispondono doveri verso la comunità. Questi doveri sono sanciti dalle leggi. Un insegnante, per esempio, ha un ruolo nella comunità della pubblica istruzione. Egli ha degli obblighi nei confronti della comunità che discendono dal suo ruolo. Se un suo alunno picchia un compagno, l’insegnante ha il dovere di intervenire e punire il colpevole nel rispetto del regolamento scolastico.
Può accadere una situazione conflittuale tra la coscienza individuale e il ruolo nella comunità. Immaginiamo un aviatore di guerra che ha il compito di sganciare le bombe su una città nemica. Il pensiero di essere la causa di vittime innocenti può essere per lui motivo di sofferenza. Il suo ruolo nella comunità in guerra, però, gli impone un dovere in contrasto con la sua coscienza. Egli ha due possibilità: farsi assegnare un ruolo diverso oppure sganciare le bombe. Non può mantenere il ruolo ed evitare di agire secondo gli obblighi che quel ruolo richiede.
Il Dio del Vecchio Testamento ha insegnato agli uomini l’importanza della Comunità. Essa va tutelata ad ogni costo. Senza la Comunità cesserebbe la civilizzazione e ogni uomo sarebbe lupo dell’altro uomo. Il Dio del Vecchio Testamento ha insegnato anche l’importanza del ruolo nella Comunità. Il dovere fondamentale di ogni rappresentante della Comunità è rispettare il proprio ruolo e agire di conseguenza.
Chi occupa un ruolo in una Comunità non può agire liberamente secondo coscienza. Egli ha il dovere di comportarsi nel rispetto del proprio ruolo e dei suoi obblighi. L’insegnante fino a quando si trova a scuola ha il dovere di comportarsi da docente. Quando prende il caffè al bar con gli amici, è libero di comportarsi secondo coscienza.
Il Papa non sveste mai l’abito talare. Egli è sempre Papa. Non può indossare giacca e cravatta e andare in giro per la città di Roma. Non gli è consentito prendere il caffè al bar con gli amici da semplice cittadino. Da ciò si evince che Papa Francesco non è pienamente libero di agire secondo coscienza. Deve sempre stare attento a che le sue azioni non contrastano col ruolo e i doveri che la sua carica richiedono. Prima viene il suo ruolo a tutela della Comunità, poi la sua coscienza.
Il Papa, essendo a capo della Comunità Cattolica si trova nella stessa situazione di Dio Padre che era a capo della Comunità Israeliana. Dio Padre aveva dei doveri verso questa comunità e agiva rispettando il proprio ruolo. Papa Francesco ha dei doveri nei confronti della Comunità Cattolica e deve agire rispettando il proprio ruolo. Gesù era libero di agire secondo coscienza e poteva diffondere il suo messaggio d’amore verso gli altri uomini. Anche San Francesco era libero di agire secondo coscienza. Innocenzo III, Papa ai tempi di San Francesco, non poteva comportarsi come il poverello di Assisi.
Papa Francesco agisce spesso seguendo la propria coscienza, dimentico del proprio ruolo. Ricordiamo quanto accaduto nell’aprile 2019. Papa Francesco, impietosito e rammaricato per il destino del popolo del Sud Sudan, martoriato da una guerra che dura da quasi sei anni con oltre 400 mila morti, compie un gesto inatteso. Il pontefice implora il dono della pace alle massime autorità religiose e politiche sud sudanesi. Poi rende concreta questa preghiera inchinandosi davanti al presidente Salva Kiir e ai vicepresidenti designati, tra cui Rebecca Nyandeng De Mabior, vedova del leader sud sudanese John Garang, e Riek Machar, leader dell’opposizione, per baciare loro i piedi.
Un Papa non può baciare i piedi di persone, addirittura di altra religione, anche se lo scopo è nobile. Egli rappresenta la Comunità Cattolica, che è degna di lode e di rispetto in Italia e nel Mondo. Il suo inchinarsi ai piedi di leader in guerra tra loro è un oltraggio alla Comunità Cattolica di cui è a capo. Se Papa Francesco vuole continuare ad agire secondo coscienza, contro i doveri che discendono dal suo ruolo, ha una sola strada da seguire: si dimetta e svesta l’abito talare.