L’obiettivo di fondo delle istituzioni scolastiche

In una comunità, le componenti che ne fanno parte, hanno ruoli e funzioni diverse. Ciò che li unifica è l’obiettivo comune. Si pensi a un esercito schierato in battaglia, in cui fanti e cavalieri si muovono e combattono autonomamente ma con lo stesso obiettivo: la vittoria.

Nello scritto sulla magistratura aliena abbiamo messo in evidenza che soltanto l’obiettivo comune unifica i tre poteri dello Stato. Nello Statuto Albertino l’obiettivo di fondo cui dovevano mirare le istituzioni era l’avvenire glorioso della Nazione. I tre poteri, agendo per l’avvenire glorioso della Nazione, erano uniti pur essendo separati nelle loro funzioni. Con l’approvazione della Costituzione Repubblicana è stato modificato l’obiettivo di fondo che i tre poteri devono raggiungere. L’avvenire glorioso della Nazione dello Statuto Albertino è stato sostituito con il riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana. Questo nuovo obiettivo di fondo non garantisce l’unione dei tre poteri dello Stato. Ogni potere può agire in contrapposizione all’altro perseguendo diritti diversi.

In questo scritto ci soffermiamo sulle istituzioni scolastiche. Prima della scrittura della Carta costituzionale, l’obiettivo cui dovevano mirare gli insegnanti nell’istruzione degli alunni era lo stesso obiettivo delle istituzioni, cioè “l’avvenire glorioso della Nazione”. Quest’obiettivo poteva essere conseguito se tutti gli insegnanti s’impegnavano a che gli studenti, durante il loro processo formativo, acquisissero competenze tali da divenire bravi medici, ottimi ingegneri, eccellenti matematici, ecc. Ai rappresentanti dello Stato poco importava come i docenti raggiungessero quest’obiettivo. I docenti, nell’istruzione degli alunni, erano liberi di utilizzare sia il sistema costrittivo (che impone regole e comportamenti) sia il sistema responsivo (fondato sulla stima, sulla fiducia e il rispetto reciproco). L’importante era il conseguimento dell’obiettivo, non il modo con cui si realizzava.

La scuola è l’istituzione più importante di una comunità. Ciò che unifica gli istituti scolastici è l’obiettivo comune stabilito dai dettami costituzionali. Sulla base dei dettami della Costituzione repubblicana (riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana), i docenti di ogni ordine e grado devono garantire agli studenti il diritto a un percorso formativo individualizzato, che tenga conto delle capacità, delle attitudini, delle condizioni socio-economiche di ciascuno (figura 1).

Figura 1) Obiettivo dei docenti quando vigeva lo Statuto Albertino e da quando vige la Costituzione Repubblicana. Quando era in vigore lo Statuto Albertino i docenti avevano il dovere di istruire i giovani affinché divenissero  bravi ingegneri, eccellenti giuristi, eminenti scienziati, ecc.. Questo dovere era funzionale all’avvenire glorioso della Nazione. Da quando è in vigore la Costituzione Repubblicana i docenti hanno il dovere di garantire agli studenti un percorso formativo individualizzato. Questo dovere è funzionale al riconoscimento/garanzia dei diritti della persona umana.  

Per garantire un percorso formativo individualizzato, i programmi sono stati sostituiti con la programmazione. Gli alunni non seguono un percorso formativo comune a tutti (programmi), funzionale al bene della comunità. Ciascun alunno segue un proprio percorso formativo (programmazione), funzionale al proprio benessere.

La scuola, con la sostituzione dell’obiettivo di fondo, cessa di essere funzionale al bene della comunità. Non è importante che la facoltà d’ingegneria sforni ingegneri eccellenti, in grado di progettare ponti che non crollano; non è importante che la facoltà di medicina sforni bravi medici in grado di curare malattie difficili; non è importante che la facoltà di matematica sforni eminenti matematici in grado di risolvere complessi problemi. Conta solo che gli studenti, di ogni ordine e grado, seguano un percorso formativo individualizzato che garantisca un’istruzione rapportata al proprio percorso di crescita.

Le conseguenze drammatiche nella formazione dei giovani italiani sono sotto gli occhi di tutti. I livelli d’istruzione e di competenza degli alunni si sono drammaticamente abbassati. Nelle università s’iscrivono studenti cui mancano le capacità di base.

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