Magnitudo e grandezza

Abstract
Caratteristica dell’’obiectum eracliteo è la grandezza, mentre caratteristica della skené eraclitea è la magnitudo. Grandezza e magnitudo sono figure/forme delimitate da una faccia con una dimensione in meno. La faccia che delimita la grandezza è spazio virtuale; la faccia che delimita la magnitudo è spazio sostanziale. Le facce, che delimitano gli enti tridimensioni e bidimensionali, possono essere frazionate dal sistema eracliteo in parti. Le parti, inoltre possono essere riunificate. Grandezze e magnitudo di obiecti e skené unidimensionali hanno due facce delimitanti adimensionali immodificabili.

Il piano periferico ventrale – dorsale

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La superficie del soma è, per il sistema eracliteo, una faccia con cui si delimitano gli enti esterni e i distretti somatici. Sappiamo che l’intera superficie del soma è frazionata nella dicotomia ventrale/dorsale che si mantiene in ogni distretto corporeo. Un distretto corporeo può fungere da “centro” dalla cui superficie (ventrale e dorsale) si diramano le direzioni contrapposte “sopra/sotto” e “avanti/dietro”. Le due facce ventrale e dorsale generano un piano di delimitazione con un “ente” che funge da centro. Diverso dal piano di delimitazione è il piano di separazione. Quest’ultimo non ha un “ente” che funge da centro. I piani di delimitazione e i piani di separazione possono essere spaziali o temporali.

L’agnosia appercettiva

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Lissauer (1890) differenziò due tipi di agnosia: agnosia appercettiva e agnosia associativa. La prima è generata da lesioni parietali; la seconda è generata da lesione nelle aree associative. Per Lissauer, l’agnosia appercettiva è un disturbo concernente l’integrazione dei dati sensoriali elementari in forme complesse e strutturate. Il disturbo associativo nasce da una disconnessione tra la rappresentazione percettiva dell’oggetto (forma complessa strutturata) e le conoscenze immagazzinate relative agli oggetti conosciuti. Formuliamo l’ipotesi che l’atto percettivo sia una misurazione di grandezze spaziali e temporali, realizzato da un “organo” capace di generare grandezze da utilizzare come strumento di misura. L’atto percettivo è funzione del sistema eracliteo ed è realizzato da circuiti premotori/parietali. Secondo questa ipotesi, l’agnosia appercettiva è un disturbo percettivo e non di riconoscimento.

La relazione interno/esterno

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La relazione interno/esterno può essere spaziale o temporale. Questa relazione è generata da un piano a due facce, ciascuna delle quali delimita lo spazio (o il tempo) di una dimensione superiore. La relazione interno/esterno spaziale più comunemente utilizzata è quella in cui un piano a due facce bidimensionali e sostanziali delimita due spazi virtuali tridimensionali. Tutti i recipienti, che utilizziamo quotidianamente, sono grandezze fisiche con uno spazio virtuale interno (in cui poniamo l’acqua) ed esterno. La relazione temporale interno/esterno più utilizzata è quella in cui un piano a due facce (a dimensione zero) sostanziali delimita due tempi virtuali unidimensionali.

Grandezze fisiche

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Le grandezze fisiche sono interazioni tra spazi (o tempi) virtuali e spazi (o tempi) sostanziali. Le grandezze fisiche sono formate da spazio delimitante e spazio delimitato. Sia lo spazio virtuale, sia lo spazio sostanziale possono essere spazio delimitante e spazio delimitato. Nella grandezza scenica lo spazio delimitante è sostanziale mentre lo spazio delimitato è virtuale. Nella grandezza oggettuale lo spazio delimitante è virtuale mentre lo spazio delimitato è sostanziale. Chiamiamo “faccia” lo spazio (o il tempo) delimitante che ha una dimensione in meno rispetto allo spazio (o tempo) delimitato. Due facce parallele formano un “piano”. Le grandezze fisiche spaziali possono essere tridimensionali, bidimensionali, unidimensionali. Le grandezze fisiche temporali sono unidimensionali.