I diritti umani e il ruolo del giudice

Il sistema giuridico è uno dei pilastri su cui si regge uno Stato. Una Nazione senza leggi non può esistere; si disgrega in poco tempo. La legge è strutturata essenzialmente in due parti. Nella prima parte è descritto il reato; nella seconda parte è stabilita la pena per chi lo commette.

Un ruolo fondamentale nel sistema giuridico è quello del giudice. Egli valuta se l’azione commessa dall’imputato è un reato; in caso affermativo, stabilisce la pena. Il sistema giuridico, presente in ogni Nazione del mondo, è introdotto per il bene della comunità nazionale. I cittadini, infatti, per timore delle pene che conseguono al reato, sono spinti ad agire nel rispetto delle leggi.

A fondamento della Costituzione italiana vi sono i diritti umani che la Repubblica riconosce e garantisce ad ogni individuo, italiano o straniero. Ciò obbliga il giudice ad accertarsi che i diritti dell’imputato siano stati riconosciuti e garantiti; lo obbliga, inoltre, a riconoscere e garantire questi diritti, sia nella fase del processo, sia nella sentenza.  Lo prevede la Costituzione.

Al centro dei pensieri del giudice c’è l’imputato ed i suoi diritti. Per esempio, il giudice deve verificare se, nel momento dell’arresto, gli siano stati garantiti i diritti; deve verificare se l’imputato ha agito in stato di necessità. In caso affermativo, responsabilità primaria è dello Stato che non ha adempiuto agli obblighi costituzionali di aiutare i bisognosi. Il giudice deve accertarsi se l’imputato è minore oppure se è una donna incinta, ecc.. Il giudice, inoltre, è spinto dai dettami costituzionali a commutare pene lievi.

I diritti umani, posti a fondamento della Costituzione ribaltano il ruolo del giudice. Il suo ruolo non è più quello di concorrere al bene della comunità nazionale, ma è quello di agire a vantaggio del singolo detentore di diritti. Il giudice, oggigiorno, non tutela la comunità contro il singolo, bensì tutela il singolo contro la comunità.

Per questo motivo in Italia vi sono criminali che reiterano impunemente lo stesso reato. L’esempio più eclatante è quello degli spacciatori di droga. Qualora vengono arrestati, sono immediatamente rilasciati e possono ritornare a compiere lo stesso atto criminoso. Per questo motivo, in Italia giungono dai Paesi dell’est Europa bande di criminali che delinquono, consapevoli della mitezza della pena.

L’unico modo per restituire al giudice il suo ruolo originario è redigere una nuova Costituzione che ponga a fondamento delle istituzioni il bene della Nazione. Il giudice deve tornare ad essere un funzionario statale che agisce per il bene della comunità. In tal modo i diritti del reo saranno subordinati all’interesse della comunità. Il giudice metterà in primo piano il danno sociale dell’azione criminosa. A chi spaccia droga, a chi effettua rapine a mano armata sarà comminata una pena proporzionale al danno arrecato.

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